Ogni giorno il mondo ci mette davanti sfide e soluzioni e, come sempre, sta solo a noi individuare sia le une che le altre.
Un grande problema del nostro settore, il principale verrebbe da dire, è l’enorme inquinamento che produce: difatti, per esempio, soltanto per poter disporre dei materiali (come il cotone, ma anche il lino…) necessari per le varie lavorazioni viene utilizzata ogni anno più acqua di quanta non ne serva per soddisfare il fabbisogno mondiale necessario alla sopravvivenza umana e in tutto questo esistono ancora zone del mondo in cui la disidratazione è fra le prime cause di morte-, per
non parlare delle falde acquifere inquinate dagli scarichi dei big della moda. ..
Questa è la nostra prima sfida:
utilizzare la fibra di alberi (già piantati) per creare i nostri tessuti;
la seconda ne segue spontaneamente:
ridurre al minimo gli sprechi riutilizzando il prodotto all’infinito e reinserendolo nel continuo ciclo di rinnovamento.
Vogliamo creare un nuovo mondo in cui la società umana e la vita naturale siano il perfetto riflesso l’una dell’altra: come la natura riutilizza continuamente la materia morta rendendole vita (e non
conosce il concetto di scarto) così le nostre produzioni vogliono ispirarsi al 100% al suo insegnamento, facendo in modo che noi esseri umani possiamo finalmente rientrare nell’ecosistema senza più squilibrarlo per quanto possiamo.
La terza sfida,
probabilmente la più complessa, è quella di cercare di far seguire il nostro esempio alle grandi
multinazionali della moda e (ancor più difficile) provare a far capire loro che non si tratta di
adagiarsi a una tendenza per lucrare di più o farsi una migliore reputazione: si tratta
semplicemente di riservare alla terra la cura che si merita e di, non solo non essere la causa del suo decadimento, ma di provocare la sua resurrezione!
Grandi! Spero che questa idea si possa sviluppare😉