fbpx DAL CERCHIO AL PUNTO - dotzero

Esiste un termine metaforico che descrive il rapporto, a livello di afflusso di materiali e energie, fra società e natura: metabolismo sociale.

Il processo metabolico sociale ha inizio con l’appropriazione da parte dell’uomo di materiali e energie della natura che, con i metodi “lineari”, consiste nello sfruttare le materie prime volta per volta, supponendo che queste non si esauriscono mai da sole, nonostante la crescita in continua ascesa di domanda; il metodo “circolare”, invece, come da metafora presuppone un organismo completamente autosufficiente.

Dunque, l’economia circolare è:

 “Un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo all’infinito, garantendo così la sua ecosostenibilità”. 

Si tratta di usare il maggior numero di risorse biologiche possibile secondo il principio per cui gli scarti di un’azienda diventano la materia prima di un’altra e, per quanto riguarda i materiali non degradabili, di reimpiegarli diversamente: difatti, seguendo la definizione di un’economia circolare fornita dalla Ellen MacArthur foundation, vi possiamo distinguere due tipologie di flussi di risorse:

-Le risorse biologiche, reintegrabili nella biosfera

-Le risorse tecniche, riutilizzabili altrimenti pur senza entrare nella biosfera.

Il concetto di “economia circolare”

sorse in contrapposizione al termine “economia lineare” che descrive quel tipo di produzione in cui le materie prime vengono continuamente estratte per produrre beni che in breve tempo diventano rifiuti, per poi ricominciare da capo con una nuova estrazione e un nuovo acquisto.

L’idea di circolarità in economia prese spunto dai meccanismi di retroazione non lineari che contraddistinguono i sistemi viventi, assumendo appunto che un sistema economico debba funzionare come un organismo in cui i nutrienti, elaborati e metabolizzati, vengono reintrodotti in natura (in questo caso formando un ciclo chiuso, appunto, o rigenerativo).

Ormai l’economia circolare è diventata una necessità primaria per far fronte alla quantità ingestibile di rifiuti prodotta dalla fabbricazione di articoli usa e getta e non degradabili;

le risorse alternative (prima fra tutte l’energia solare) possono combattere il rilascio di gas serra che favorisce il surriscaldamento globale.

I componenti biologici sono atossici e possono essere compostati, favorendo con un minimo dispendio di energia prodotti di lunga durata: questo, insieme al loro successivo utilizzo, renderebbe inesistenti i rifiuti. Inoltre, come circuito chiuso, ha bisogno di rivalutare continuamente le proprie possibilità rendendo l’evoluzione del sistema sempre una possibilità aperta e prioritaria.

Tuttavia, per adottare un approccio circolare, c’è la necessità di attuare un completo cambio di prospettiva sui motivi e le applicazioni dei prodotti commerciali, rivedere in toto l’intero funzionamento della filiera

ASPETTATIVE DIFFERENTI DI GENERAZIONI DIFFERENTI

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